5 Febbraio 2019 – Giornata di prevenzione dell’osteoporosi
L’osteoporosi è una parola che deriva dal greco e significa “ossa porose”.
Si tratta di una malattia metabolica dello scheletro che produce ossa fragili, che si rompono facilmente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce “una malattia caratterizzata da diminuzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo tale da indurre aumentata fragilità con conseguente aumento del rischio di frattura”.
L’osteoporosi colpisce prevalentemente le donne in postmenopausa ed entrambi i sessi dopo i 65 anni. D’altra parte ci sono ormai prove scientifiche che dimostrano che i fattori che predispongono all’osteoporosi possono insorgere molto più precocemente, nel periodo critico dell’infanzia e dell’adolescenza, qualora non si raggiiunga il livello ottimale di deposizione della massa ossea cioè non si raggiunge il picco di massa ossea ottimale.
Essere coscienti del rischio che si corre significa avere la possibilità di adottare uno stile di vita, un’alimentazione o una cura specifica che può impedire l’insorgenza della malattia o attenuarne le conseguenze.
Il test per l’osteoporosi è consigliato:
nelle donne in menopausa
in tutti i soggetti (uomini e donne) sopra i 65 anni
nei soggetti eccessivamente magri
nei soggetti che fumano
nei soggetti che hanno gravi problemi di malassorbimento intestinale (celiachia, intolleranza al lattosio, ecc.)
nei soggetti che hanno una storia familiare di fratture
nei soggetti che assumono farmaci che provocano danni alle ossa
nei soggetti affetti da diabete mellito
nei casi di menopausa precoce
in caso di diminuzione della statura
se si ha avuto una frattura conseguente a un trauma di scarsa entità
in caso di cifosi accentuata (piegamento eccessivo della colonna vertebrale)
in caso di amenorrea (mancanca di mestruazioni) prolungata ad esempio nei soggetti affetti da anoressia, bulimia, ecc.
Come funziona l’esame?
L’esame per la prevenzione dell’osteoporosi avviene mediante l’utilizzo di un apposito apparecchio, l’osteodensitometro, che grazie alla misurazione della resistenza agli ultrasuoni, nel calcagno, è in grado di determinare il rischio di fratture dovute all’osteoporosi.
Si effettua sul calcagno perchè è sensibile ai cambiamenti di natura fisiologica, patologica o indotta dai farmaci, rispecchiando il metabolismo osseo sistemico. Si tratta di un esame di facile esecuzione che deve avvenirsi a piede nudo.
Quando non va fatto?
In via generale non è consigliabile sottoporsi a questo esame se si hanno, sul calcagno o sul piede, ferite o fratture.
Affidabilità garantita
Il test viene eseguito con l’osteodensitometro Sonost 3000, un’apparecchiatura ad ultrasuoni altamente precisa che dispone di una sonda autoposizionante. Fornisce un risultato preciso in 15 secondi, con sistema a secco.
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